Il mondo del credito ha conosciuto una rapida espansione nel corso decennio, caratterizzato, in primis, dalla forte perdita del potere d’acquisto accusata dagli italiani nello scorso decennio, la terza, in termini percentuali, dell’intera Unione Europea dopo quella dei cittadini ciprioti e greci. A rendere ancora più invitante la sottoscrizione di un prestito, però, sono state anche le politiche monetarie effettuate dalla Banca Centrale Europea.
All’indomani dello scoppio dello scoppio della bolla dei mutui subprime, la più grande crisi finanziaria nella storia dell’umanità dopo quella degli anni ‘20 dello scorso secolo, l’istituto con sede a Francoforte ha drenato liquidità sui mercati al fine di sostenere un’economia letteralmente in ginocchio.
Cosa si intende per moratoria prestiti personali?
E la prima mossa, per quanto ovvio, fu quella di tagliare i tassi d’interesse, che se da un lato ha reso poco felici i “cassettisti”, ovvero coloro che acquistavano BOT e BTP o altre tipologie di titoli di stato, dall’altro è stata accolta positivamente da chi ha sottoscritto un prestito, indipendentemente dal fatto che fosse personale o aziendale: il tasso da dover riconoscere all’istituto erogante, infatti, non è mai stato così basso come in questa fase storica.
Due anni or sono, però, un fattore imprevedibile ha cambiato, nuovamente, lo scenario economico-sociale, mettendo in difficoltà famiglie e imprese: l’avvento della pandemia. Gli istituti di credito, grazie ad alcune agevolazioni sancite dallo stato, hanno offerto la possibilità di rivedere o sospendere il pagamento delle rate.
Come apprendiamo dall’esperto di Danilo Arbinotti, redattore della sezione Prestiti Euro (https://prestitimag.it/prestiti-euro/), sono in atto moratorie sui prestiti. La moratoria è l’opportunità concessa da banche e finanziarie di sospendere le rate di mutui e prestiti, che durante i mesi più duri e rigidi della crisi pandemica, ovvero dalla primavera sino alla fine del 2020, è stata concessa in maniera quasi indiscriminata da parte della quasi totalità degli istituti di credito.
La moratoria delle rate può avvenire in due differenti modalità: sospensione della sola quota capitale della rata, che prevede il pagamento della sola quota interessi nel periodo in cui viene attuata questa operazione; sospensione dell’intera rata (quota capitale e quota interessi). Quest’ultimo caso, inutile negarlo, è stato maggiormente richiesto, quello che nel passato, in particolar modo dopo la crisi del 2008 e l’avvento della pandemia, si è rivelato di fondamentale importanza per sostenere imprese e famiglie.
Quanto sono state importanti le moratorie per sostenere imprese e famiglie
La sospensione totale del pagamento delle rate comporta lo spostamento del piano di ammortamento per un periodo pari a quello della sospensione concordata. Gli interessi maturati durante questo periodo vengono calcolati sul capitale residuo al tasso di interesse del contratto di finanziamento originario: la cifra complessiva, poi, verrà ripartita, poi, in quote nel corso dell’ammortamento residuo.
La parola moratoria, di conseguenza, non va confusa con “cancellazione” di una parte del debito, come qualcuno erroneamente intende. E la sospensione, per quanto ovvio, prevede il recupero degli interessi dovuti al creditore: al termine di una sospensione, la rata da pagare nei casi di mutui o prestiti a tasso fisso risulterà leggermente superiore a quella precedentemente in essere, fatta salva una revisione del finanziamento che ne comporti un ulteriore dilazionamento temporale maggiore rispetto al periodo oggetto di sospensione.
Quanto le moratorie siano ancora importanti per l’economia italiana, è testimoniato da alcuni importanti dati forniti direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Basti pensare, infatti, che al termine del 2021 erano ancora attive moratorie per oltre 60 miliardi, per un numero complessivo di richieste che superava le 500000 richieste, che hanno riguardato, nella maggior parte dei casi, imprese non collegate al mondo finanziario: quasi 50 miliardi, infatti, sono stati destinate all’economia reale, composta da famiglie e PMI.